L I L A C
ALESSANDRO CASAGRANDE
23 October – 19 February 2021
Private View By Appointment (Only)
info@galerasansoda.com | DM @galerasansoda
On the occasion of its reopening Galera San Soda is pleased to present Lilac, the first exhibition in Milan by the painter and photographer Alessandro Casagrande. The artist was born in Caracas in 1987. He grew up between Pescara and Milan. For the last seven years Casagrande has lived and worked in Los Angeles. The hiatus from ordinary life that the world experienced in the last year prompted Casagrande to start experimenting again with oil pastels, creating a body of work composed of 14 canvases. Hazy sceneries of surreal domesticity become the vivid backgrounds for a series of fictional nude portraits of the artist’s lockdown muses. Vibrant frames that capture and translate into the vocabulary of contemporary art the intimate tie between lust and boredom in the context of domesticity. This body of work stems its roots from the hidden symbologies of Lilac: a flower with an intoxicating scent, a reminder of old love for few and a token of new hope for many, it is the base for most chromatic combinations when using oil pastels. The versatile nature of this pigment encompasses a delicate metaphor about the relationship between desire and action, gesture and canvas.
Lilac is a radiant homage to the warmth confinement of self-care, where the subconscious meets daylight and the interior meets the exterior.
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In occasione della sua riapertura Galera San Soda e lieta di presentare Lilac, la prima mostra a Milano del pittore e fotografo Alessandro Casagrande. Nasce a Caracas nel 1987. Cresce tra Pescara e Milano e, per gli ultimi sette anni, vive e lavora a Los Angeles.L’interruzione della quotidianità che il mondo intero ha conosciuto nell’ultimo anno ha spinto Casagrande a inizia a sperimentare di nuovo con i pastelli ad olio, creando un nuova serie di 14 opere.Scenari suggestivi di una domesticità surreale costituiscono un vivido sfondo per una serie di nudi delle muse dell’artista, immaginati durante il lockdown. Ogni opera cattura e traduce nel vocabolario dell’arte l'intimità insita nella diade lussuria-noia che anima una domesticità in isolamento. Il lavoro dell’artista si radica e cresce a partire dalle simbologie nascoste del Lilla (Lilac): un fiore dal profumo intossicante, il ricordo di un vecchio amore per pochi e la promessa di un nuova speranza per molti, è la base per molte delle combinazioni cromatiche nell’uso dei pastelli ad olio. La natura versatile di questi pigmenti presenta una metafora delicata per la relazione tra desiderio ed azione, gesto e carta.Lilac è un radiante omaggio al distacco e al tepore della cura del sé, dove il subconscio incontra la luce del giorno ed interno ed esterno si confondono.